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venerdì 16 maggio 2008

super pitoni

La Florida invasa dai super pitoni

Si riproducono a ritmi esponenziali e si cibano perfino di piccoli alligatori. I naturalisti lanciano l'allarme

Un pitone di quasi quattro metri recuperato a Miami nel 2005 (Afp)
MIAMI (Florida) - Sono originari della Birmania e il fatto di cambiare aria non era stato certo una loro libera scelta. Ma evidentemente sotto il sole dei tropici e tra le acque limacciose delle Everglades e degli altri acquitrini che costellano la costa sud degli Stati Uniti si sono trovati bene: hanno trovato clima e condizioni ambientali favorevoli, oltre a grandi quantità di cibo rappresentate da cani, gatti, conigli, animali da pollaio e perfino certi tipi di coccodrilli che, sotto una certa stazza, evidentemente non li preoccupano. Stiamo parlando dei pitoni giganteschi che da qualche tempo iniziano a rappresentare un serio problema per le autorità di Miami e della Florida e che secondo uno studio reso pubblico giovedì potrebbero presto colonizzare anche gli stati vicini della Georgia e della Luisiana.

L'ALLARME DEI NATURALISTI - Il fenomeno è piuttosto grave, per la velocità con cui si espande, e gli esperti naturalisti lanciano l'allarme: se conqinua così, ha detto ad esempio Frank Mazzotti, docente all'Istituto delle scienze dell'Università della Florida, potrebbero finire con l'assumere il predominio nelle zone abitualmente abitate dagli alligatori. I primi esemplari finiti nell'ambiente sono stati gli esemplari importati dagli abitanti della zona come animali «da compagnia». Quando il rettile in appartamento ha finito col diventare stancante, però, qualcuno di questi sedicenti «pitonofili» ha pensato bene di liberarsi dell'ingombrante pet domestico semplicemente abbandonandolo in una palude, senza pensare alle possibili conseguenze. Anzi: magari ci sarà pure chi avrà pensato di fornire un possibile pasto aggiuntivo agli alligatori, con cui da queste parti la gente si è ormai abituata a convivere.

I NUMERI - Devono essere stati in molti a fare questo ragionamento, al punto che già tra il 2002 e il 2005 risultavano essere più di 200 i pitoni catturati, vivi o morti, nelle regioni meridionali della Florida. Ma nei due anni seguenti la cifra è più raddoppiata, con 418 esemplari contati tra il 2005 e il 2007. Stiamo parlando solo degli animali rinvenuti e presi in consegna dalle autorità, perché di tutti quelli che vivono liberi e felici non si ha alcun censimento. Sembra certo, però, che i numeri siano tutt'altro che incoraggianti: si parla infatti di almento 30 mila esemplari, stando ai calcoli di alcuni biologi delle Everglades.

PROLIFERAZIONE INCONTROLLATA - I pitoni, del resto, sono degli eccellenti nuotatori e sanno muoversi bene nelle zone paludose e limacciose. Possono percorrere lunghe distanze in tempi rapidi e sono in grado di attaccare diversi tipi di animali, come detto anche piccoli coccodrilli, non avendo dunque grossi problemi nel reperimento di cibo. Le femmine, poi, hanno la possibilità di immagazzinare riserve di sperma e un serpente di una cinquantina di chili, ha spiegato ancora Mazzotti, può facilmente produrre tra le 60 e le 80 uova ogni anno. Insomma, una proliferazione che in assenza di predatori concorrenti potrebbe continuare a ritmi esponenziali. Il più grande pitone catturato in Florida misurava cinque metri e pesava più di 70 chili: roba da fare impressione a chiunque, alligatori compresi.

mercoledì 14 maggio 2008

X FILES

Ufo, Londra rende pubblici gli «X-Files»

Gli Archivi nazionali mettono online i primi otto di 160 dossier dedicati agli oggetti volanti non identificati

LONDRA (Gran Bretagna) - Per anni gli ufologi di tutto il mondo hanno dibattuto sull'esistenza di X-file tenuti segretamente nascosti dai più importanti servizi segreti internazionali, ma mai avrebbero pensato che un bel giorno alcuni di questi misteriosi documenti sarebbero stati pubblicati come normale materiale d'archivio. E'ciò che accaduto in Gran Bretagna dove gli Archivi nazionali di Londra hanno messo online sul proprio sito ufficiale (www.nationalarchives.gov.uk/ufos) diversi documenti del ministero della Difesa: questi hanno come tema centrale l'avvistamento di «oggetti volanti non identificati».

DOCUMENTI - Per adesso sono stati pubblicati solo otto degli X-file, redatti negli anni tra 1978 al 1987, ma il sito web assicura che nei prossimi quattro anni saranno resi noti tutti i 160 documenti stilati dal Ministero della Difesa. Secondo quest'ultimo la decisione di aprire questo archivio segreto è stata presa in ottemperanza al «Freedom of information Act» e anche per combattere le numerose informazioni false, moltiplicatesi negli ultimi anni, che accusavano il governo britannico di essere a conoscenza di chissà quali verità sugli alieni e di tenerle nascoste

INTELLIGENCE - Nel corso degli ultimi 60 anni l'intelligence britannica avrebbe indagato su oltre 11.000 casi di avvistamenti di «oggetti non identificati»: queste scrupolose ricerche sarebbero state portate avanti non perchè il ministero della Difesa credeva realmente all'esistenza di extraterrestri, ma perchè temeva che dietro questi oggetti sconosciuti si nascondessero nuovi armi di spionaggio usate dall'Unione Sovietica o dai paesi nemici. E' interessante notare che nel 1978, un anno dopo l'uscita del celebre film di Steven Spielberg «Incontri ravvicinati del terzo tipo» le segnalazioni di avvistamenti di Ufo da parte dei cittadini britannici quasi raddoppiarono, passando dalle 435 del 1977 alle 750 dell'anno seguente

RACCONTI - Naturalmente molte delle segnalazioni appaiono alquanto inverosimili: i più gettonati sono gli avvistamenti di dischi volanti, ma non mancano le storie in cui i cittadini raccontano di aver visto dei veri e propri alieni. E' il caso raccontato nel documento del 1983, catalogato sotto la sigla «Defe 24/1925», in cui un settantottenne pescatore inglese dichiara di aver parlato con degli extraterresti di colore verde che sarebbero sbarcati da una misteriosa navicella. Sempre nello stesso file è presenta una lettera del 1985 indirizzato al Ministero della Difesa in cui un cittadino narrava di aver assistito all’abbattimento di una navicella spaziale da parte di un altro disco volante sul fiume Mersey, nell’Inghilterra del Nord; sempre nello stesso documento vi è il racconto di un altro cittadino che spiega di aver stretto amicizia con un extraterrestre di nome Algar. Un’altra bizzarra lettera datata gennaio 1985 narra di un uomo che si dichiara in contatto con gli alieni da quando aveva 7 anni. Egli afferma di aver visitato due basi aliene nella penisola di Wirral e nella contea di Cheshire e di aver visto un disco volante essere abbattuto vicino alla città di Wallasey. «La maggioranza di queste persone sono cittadini comuni che hanno visto qualcosa di inusuale e hanno pensato di doverne parlare» afferma il professore e esperto di storie di Ufo David Clarke della “Sheffield Hallam University”

TESTIMONI INSOSPETTABILI - Tuttavia tra i testimoni non mancano insospettabili aviatori della Raf (Royal Air Force), piloti dell’aviazione civile e controllori di volo britannici. Proprio un pilota di un aereo civile avrebbe dichiarato in una lettera del 5 settembre del 1986 di aver avvistato una navicella spaziale che sarebbe passata a poche miglia dall’aereo che stava pilotando. Egli afferma di aver pensato che quello che aveva visto poteva essere un meteorite o un missile, ma poi taglia corto: «Se fosse stato un missile, io e il mio equipaggio non ci saremmo tanto spaventati».

NESSUNA PROVA - Alla fine però non vi è alcuna prova nei file che questi incontri ravvicinati siano realmente avvenuti o meglio, che dietro questi misteriosi avvistamenti, si celino dei veri extraterrestri. «Alla fine non mai è stata trovata la pistola fumante» spiega al Guardian Nick Pope, un ex impiegato statale che ha lavorato a lungo al Ministero della difesa britannica e che per 3 anni si è occupato esclusivamente dei documenti relativi agli Ufo

giovedì 1 maggio 2008